L’immigrazione spiegata ai bambini. Il viaggio di Amal

Come si può raccontare ai bambini il fenomeno dell’immigrazione?

Noi ancora una volta ci siamo affidati al mondo del fumetto. Un linguaggio vicino al modello comunicativo dei più piccoli che, al contrario di quanto si pensa, può essere utilizzato anche per raccontare temi d’attualità complessi e delicati come quello dell’immigrazione.

In questo caso vi proponiamo “L’immigrazione spiegata ai bambini. Il viaggio di Amal”, un libro di BeccoGiallo editore.

Un racconto a fumetti che narra del viaggio di quattro animali finiti con i loro padroni su una delle tante navi della speranza.

Al contrario di ciò che si può pensare non è un racconto di fantasia, anzi…

La storia, scritta da Marco Rizzo, è il frutto di racconti e interviste che il giornalista ha raccolto negli anni direttamente dai migranti. Il racconto non è quindi frutto di manipolazioni mediatiche o politiche ma è semplicemente un documentario tratto da storie vere.

Il punto di vista del racconto?

È quello degli animali! Sia dal punto di vista della narrazione che da quello del disegno (si guarda sempre dal basso verso l’alto, che poi è anche il punto di vista dei bambini!). Sono i quattro animali protagonisti che si raccontano e parlano del loro viaggio, del motivo che ha spinto i loro padroni a partire e del mondo dal quale scappano.

Morale della favola? Nessuna.
Questo fumetto invita solo alla riflessione e vuole essere di supporto agli educatori ed ai genitori che vogliono raccontare ai propri figli cos’è l’immigrazione. Un argomento che di sicuro è arrivato all’orecchio dei bambini ed è giusto che venga spiegato con un linguaggio corretto per evitare di cadere in parole che sono frutto di propaganda politica o della retorica utilizzata dai media.

La storia, infatti,  non elargisce giudizi. Non parla di buoni e cattivi. Si limita a raccontare un viaggio che vuole dire speranza. Il viaggio di persone che cercano di scappare da guerre, soprusi politici, povertà e dal “male fatto dall’uomo a un altro uomo”.